Rivoluzione Trump: a Davos l’appello al cambiamento globale.
di Melissa de Teffè dagli Stati Uniti – Giornalista con Master in Diplomazia presso l’ISPI, esperta di politica statunitense.
Nel discorso virtuale al Forum Economico Mondiale di Davos del 2025, il Presidente Donald Trump ha condiviso la sua audace visione per l’economia globale, la politica estera e la riduzione degli armamenti nucleari. Il suo discorso ha suscitato intense discussioni e, durante la sessione di domande e risposte, domande poste da quattro eminenti figure internazionali dove le risposte del Presidente hanno offerto una visione ancora più dettagliata della situazione.
L’Economia Globale, i Tassi di Interesse e l’Inflazione:
- Domanda di Steve Schwarzman (Blackstone Group*): “….Presidente Trump, molti uomini d’affari europei hanno espresso una grande frustrazione con il regime normativo nell’UE e attribuiscono la lentezza alla crescita dei tassi d’interesse a numerosi fattori, ma soprattutto alle regolamentazioni. Lei ha adottato un approccio completamente diverso. Potrebbe spiegarci la teoria di ciò che sta facendo, come intende farlo e quale risultato si aspetta? Grazie.”
* Il Blackstone Group è una delle più grandi società di gestione degli investimenti a livello globale, specializzata principalmente in private equity, immobili, hedge funds e crediti. Fondata nel 1985 da Stephen Schwarzman e Peter Peterson, la società ha sede a New York ed è conosciuta per la sua vasta portata e influenza nel settore finanziario.
Risposta di Donald Trump:
“Voglio parlare dell’Unione Europea. Ho molti amici leader di vari paesi, e quasi tutti sono assai frustrati da quanto tempo sia necessario per ottenere le approvazioni richieste. Per esempio, prima ancora di entrare in politca, avevo un progetto in Irlanda approvato dagli irlandesi in una settimana, ma quando ho dovuto richiedere quella della UE, mi hanno detto che ci sarebbero voluti dai cinque ai sei anni. Non ho nemmeno inoltrato la richiesta. Questo è un problema enorme, e mi sono reso conto che l’UE ha un sistema burocratico lentissimo che frena le opportunità economiche……Dal punto di vista americano, gli Stati Uniti sono trattati molto ingiustamente. Ci sono tariffe pesanti sui prodotti americani, ma l’UE esporta massicciamente verso di noi e senza gli stessi ostacoli. Anche in ambito agricolo e automobilistico, ci sono politiche commerciali inique, con l’UE che non accetta i nostri prodotti agricoli e non compra le nostre auto, ma continua a inviarci milioni di auto. La situazione crea un deficit commerciale che ammonta a centinaia di miliardi di dollari. Molti dei miei amici vogliono poter competere meglio, ma non possono farlo con un sistema così farraginoso. Voglio essere costruttivo, perché amo l’Europa e le sue nazioni, ma le politiche e i processi sono troppo complicati e l’UE tratta gli Stati Uniti in modo molto ingiusto, soprattutto con le tasse sul valore aggiunto e altre imposte.”
Rivedendo i numeri l’UE ha acquistato 12,3 miliardi di dollari di esportazioni agricole statunitensi per il 2023, rendendola il quarto mercato dopo Cina, Messico e Canada. Mentre se i produttori automobilistici statunitensi hanno spesso avuto difficoltà a competere in Europa, secondo un rapporto del dicembre 2023 dell’Associazione dei Costruttori Automobilistici Europei, l’UE è il secondo mercato di esportazione più grande per i veicoli statunitensi, importando 271.476 veicoli nel 2022, per un valore di quasi 9 miliardi di euro (alcuni di questi veicoli sono prodotti da case automobilistiche europee in stabilimenti negli Stati Uniti). Trump ha anche menzionato le multe milionarie a Meta e Apple, senza però specificare che avevano evaso le tasse dell’Unione – sono stati multati dall’UE per pratiche fiscali considerate elusione delle normative fiscali europee: Apple per aver ricevuto aiuti fiscali illegali dall’Irlanda, riducendo artificialmente le sue imposte; allo stesso modo, Meta è stata multata per aver creato strutture societarie in Europa che permettevano di ridurre in modo significativo le imposte da pagare, violando le leggi fiscali comunitarie.
2. Energia e sicurezza degli approvvigionamenti:
Domanda di Patrick Pouyanné, CEO
di TotalEnergies:
“Signor Presidente, come sappiamo, l’energia è in cima alla sua agenda
e per me è un onore rappresentare l’industria energetica in questo gruppo.
TotalEnergies è infatti la quarta, più grande compagnia al mondo, nel settore
petrolifero, del gas e dell’elettricità. Non le chiederò nulla riguardo ai
prezzi del petrolio, è abbastanza chiaro cosa si aspetta da noi – nel suo
discorso Trump ha chiesto a tutti i produttori di petrolio mondiali di
abbassare i prezzi. Passando al gas, la nostra compagnia è il principale
esportatore di GNL (gas naturale liquefatto) degli Stati Uniti. Siamo un
contributore forte e investiamo in progetti GNL in Texas, con un investimento
di 20 miliardi di dollari. Non sono 200 miliardi, ma sono comunque 20 miliardi,
e contribuiamo alla fornitura per l’Europa esportando gas. Alcuni esperti
temono che, se si sviluppano troppi progetti simili negli Stati Uniti, questo
potrebbe avere un impatto inflazionistico sui prezzi del gas domestico e
suggeriscono una moratoria. Le chiedo: qual è la sua opinione su una tale
moratoria sugli investimenti in GNL negli Stati Uniti? Cosa accadrebbe se
osservassimo un aumento dei prezzi del gas domestico a causa delle
esportazioni? Infine, una domanda importante per l’Europa: sarebbe disposto a
garantire la certezza di approvvigionamento energetico dagli Stati Uniti verso
l’Europa?”
Risposta di Donald Trump:
“Sì, in risposta alla sua domanda, sì, garantirei la fornitura, se facciamo un accordo, lo manterremo, perché molte persone hanno avuto questo problema: fanno un accordo ma non riescono a garantire l’approvvigionamento a causa dei problemi legati alla guerra o altre difficoltà. Garantiamo… Uno dei primi problemi che ho affrontato durante il primo mandato fu con due impianti enormi in Louisiana che stavano subendo lunghi ritardi nelle approvazioni ambientali, da più di dieci anni. Questi impianti avrebbero dovuto costare circa 12-15 miliardi di dollari, ma non riuscivano a ottenere i permessi, e io ho accelerato il processo portandoli a termine in meno di una settimana. È stato fatto grazie al mio intervento diretto, senza l’aiuto dei consulenti. Daremo approvazioni molto rapide negli Stati Uniti, come per gl’impianti per l’AI. Sarà una cosa enorme. Costruiremo impianti elettrici, e io li farò approvare tramite la “dichiarazione di emergenza”. Posso ottenere approvazioni personalmente (come Presidente ndt), senza dover aspettare anni. Il grande problema è che abbiamo bisogno di doppia energia rispetto a quella che abbiamo attualmente negli Stati Uniti. Immaginate cosa succederebbe se l’AI diventasse davvero grande come vogliamo. Quindi farò una “dichiarazione di emergenza” in modo che possano iniziare subito i lavori… – Trump aggiunge qui un’altra sua idea riguardo alla necessità di molti impianti di avere fonti energetiche più potenti e affidabili – …Penso che sia stata principalmente una mia idea…, ma dissi di costruire un impianto elettrico accanto al loro stabilimento, come un edificio separato ma collegato. E loro mi dissero: ‘Davvero?, ma stai scherzando?’ E io dissi: ‘No, non sto scherzando. Non dovete collegarvi alla rete, che è vecchia e potrebbe essere eliminata o rompersi. Se viene eliminata, non avrete elettricità.’ Così permetteremo loro (i proprietari degli impianti) di costruire velocemente il loro impianto e la centrale elettrica. Possono alimentarla con qualsiasi cosa vogliano, e potrebbero anche usare il carbone come riserva. Carbone pulito, se ci fosse un problema con una conduttura, per esempio, nel caso in cui una conduttura di gas o petrolio venga distrutta, alcune aziende negli Stati Uniti hanno carbone proprio accanto agli impianti, quindi se ci fosse un’emergenza, potrebbero usare quel carbone pulito a breve termine. È qualcosa che molte persone non sanno, ma niente può distruggere il carbone, né il maltempo né una bomba. Potrebbe ridursi un po’, o cambiare forma, ma il carbone è molto forte…, e non costerà molto di più. Abbiamo più carbone di chiunque altro, e anche più petrolio e gas di chiunque altro. Quindi faremo in modo che gli impianti abbiano le proprie strutture di generazione elettrica direttamente collegate agli impianti, senza doversi preoccupare di una esterna pubblica.” Un’idea certamente innovativa.
- Domanda di Brian Moynihan, CEO di Bank
of America:
“Signor Presidente, se ricorda, cinque anni fa è venuto qui e abbiamo conosciuto più di 150 CEO, da tutto il mondo, abbiamo discusso con loro delle sue politiche e delle sue procedure. Questa settimana è stata memorabile a partire dai decreti esecutivi che ha menzionato prima: letteralmente una serie di decreti per l’immigrazione, il commercio e molte altri. Come rappresentante degli Stati Uniti qui, mi hanno posto molte domande su cosa significhi tutto questo e come il presidente intenda conciliare tutto ciò con il suo chiaro obiettivo di crescita, prosperità, crescita dei mercati, crescita del mercato azionario, un buon mercato obbligazionario e la riduzione dei prezzi. Come pensa che gli impatti di tutti questi decreti s’intrecceranno con il suo impegno per continuare la crescita del PIL, abbattere l’inflazione e avere anche un buon apprezzamento dei prezzi delle azioni per i cittadini americani?”
Risposta di Donald Trump:
“Penso che in realtà questo abbasserà l’inflazione, aumenterà l’occupazione, avremo molti posti di lavoro e molte aziende che si trasferiranno qui. Sai, Brian, siamo scesi dal 40% al 21%, ho ridotto l’imposta sulle società dal 40% al 21%, e se guardi a livello statale e cittadino, in molti casi era anche più alta del 40%. L’ho portato al 21% e ora lo abbasseremo dal 21% al 15%, ma c’è un grande ‘se’: se produci il tuo prodotto negli Stati Uniti. Quindi avremo la tassa più bassa, quasi la più bassa, sarà il 21% che è già bassa a livello mondiale, il 15% è praticamente il minimo che si possa ottenere, e di gran lunga la più bassa per un paese grande, ricco e potente, non c’è competizione. Quindi la abbasseremo al 15% se produci il tuo prodotto negli Stati Uniti. Questo creerà un’energia incredibile. Probabilmente torneremo anche alla deduzione annuale, come facevamo in passato. La deduzione annuale che si accumulava nel tempo e poi scadeva. Ma torneremo su questo quando faremo il rinnovo del piano fiscale Trump. Dobbiamo farlo approvare dai Democratici, ma se i Democratici non lo approveranno, non so come possano sopravvivere a un aumento delle tasse del 45%, perché sarebbe così. E penso che lo approveranno. Penso che sia molto difficile per un gruppo politico dire: ‘Facciamo pagare alla gente il 45% in più’. In realtà stiamo facendo una riduzione per le aziende e le piccole imprese, dove la tassa scenderà al 15%, che è davvero qualcosa di notevole.
Per quanto ti riguarda, hai fatto un lavoro fantastico, ma spero che inizi ad aprire le tue banche ai conservatori, perché molti conservatori si lamentano che le banche non permettono loro di fare affari con la banca, e questo include Bank of America. Questi conservatori non accettano affari conservatori e non so se i regolatori lo abbiano imposto a causa di Biden o cosa, ma tu, Jamie e tutti gli altri, spero che apriate le vostre banche ai conservatori, perché quello che state facendo è sbagliato*.”
*Il Presidente Donald Trump ha recentemente accusato Bank of America e JPMorgan Chase di discriminare i clienti conservatori negando loro i servizi bancari. In risposta, entrambe le banche hanno emesso dichiarazioni negando queste accuse. Bank of America ha sottolineato che non ha un “test litmus politico” e che serve oltre 70 milioni di clienti, accogliendo anche i conservatori. JPMorgan Chase si è difesa affermando che non ha mai chiuso un conto per motivi politici e che segue la legge e le direttive degli enti regolatori.
Entrambe hanno dovuto affrontare
critiche riguardo alle loro politiche sui conti, con accuse di
“de-banking” nei confronti dei clienti conservatori. Ad esempio, nel
2020, Bank of America ha chiuso i conti di Timothy Two Project International,
una ONG con sede negli Stati Uniti, affermando che l’organizzazione “gestiva
un tipo di attività che abbiamo scelto di non servire”.
In risposta a queste preoccupazioni, un gruppo di 15 procuratori generali di
vari Stati ha inviato una lettera a Bank of America, chiedendo un rapporto
sulle sue politiche e pratiche relative ai conti, in particolare riguardo a
termini come “tolleranza al rischio”, “rischio
reputazionale”, “odio” e “intolleranza”. Hanno anche
richiesto che la banca aggiornasse i suoi termini di servizio per dichiarare esplicitamente
che non discrimina i clienti in base a opinioni religiose o politiche.
- Domanda di Ana Botín, presidente esecutivo di Banco Santander:
“Signor Presidente, congratulazioni per una vittoria storica. Credo che lei non mi conosca tanto bene quanto i miei colleghi qui presenti, quindi mi permetta di darle qualche fatto. Santander è una delle banche più grandi al mondo per numero di clienti, 170 milioni, che sono più di quelli del mio amico Brian o del mio amico Jamie. Siamo un grande investitore negli Stati Uniti, con milioni di clienti e 12.000 dipendenti, siamo uno dei maggiori finanziatori di auto e recentemente abbiamo lanciato una banca completamente digitale chiamata Open Bank. Crediamo fermamente che le banche abbiano un ruolo fondamentale nell’economia e che possano accelerare la crescita e aiutare molti più clienti. Questo è ciò che stiamo facendo negli Stati Uniti. Come ha sottolineato Brian, apprezziamo molto il suo impegno per la deregolamentazione e la riduzione della burocrazia. La mia domanda è: quali sono le sue priorità in merito e quanto velocemente si realizzeranno? La ringrazio molto.”
Risposta di Donald Trump:
“Sò molto della vostra banca e avete fatto un lavoro fantastico, congratulazioni. Ci muoveremo molto rapidamente, ci stiamo già muovendo rapidamente. Abbiamo fatto cose negli ultimi tre giorni che nessuno pensava fossero possibili in anni, e tutto sta prendendo forma, avrà un enorme impatto sull’economia, un enorme impatto positivo. I soldi venivano sprecati in cose folli. Voglio dire, il Green New Deal è stato un totale disastro. Com’è stato perpetrato e concepito da persone che erano studenti mediocri, anzi, meno che mediocri, aggiungerei, e che non avevano nemmeno mai seguito un corso sull’energia o l’ambiente. Ricordate, il mondo doveva finire in 12 anni, vi ricordate? Ebbene, i 12 anni sono passati e se ne sono andati. Queste persone hanno davvero spaventato i Democrati, ma è stato uno spreco enorme di denaro. Durante i miei quattro anni abbiamo avuto l’aria più pulita, l’acqua più pulita, eppure avevamo l’economia più produttiva nella storia del nostro paese, fino a quando è arrivato il Covid. Avevamo l’economia più produttiva della nostra storia, di gran lunga. E, in realtà, se guardiamo a livello globale, stavamo battendo tutti, dalla Cina a tutti gli altri. E ora pensiamo che, con quello che abbiamo imparato e tutto il resto che è successo, pensiamo di poter superare quella performance, anzi, di molto, ma c’è una cosa che chiederemo: chiederemo il rispetto dalle altre nazioni. Con il Canada abbiamo un enorme deficit, non lo avremo più, non possiamo più farlo. Non so se sia buono per loro. Come sapete probabilmente, dico sempre che possono diventare uno stato, diventare il nostro 51° stato, così non avremo più il deficit, non dovremo tariffarli, ma le trattative con il Canada sono state complesse per anni ed è ingiusto avere un deficit di 200 o 250 miliardi di dollari. Non abbiamo bisogno che facciano le nostre auto, non abbiamo bisogno del loro legname perché abbiamo le nostre foreste, non abbiamo bisogno del loro petrolio e gas, ne abbiamo più di chiunque altro. …. Non c’è praticamente nessuna nazione al mondo che non abbia approfittato di noi, e lo attribuisco a noi, ai politici che per qualche motivo, probabilmente principalmente per stupidità, ma si potrebbe anche dire per altri motivi, ma principalmente stupidità, hanno permesso che altre nazioni approfittassero di noi e non possiamo permetterlo più. Abbiamo un debito, è molto piccolo se lo confrontiamo con il valore delle risorse che possediamo. Vogliamo che il debito venga annientato, e saremo in grado di farlo abbastanza rapidamente.
Mi piacerebbe davvero poter incontrare il Presidente Putin presto e fermare questa guerra. E questo non dal punto di vista economico o altro, ma dal punto di vista di milioni di vite che vengono sprecate, bellissimi giovani vengono uccisi sul campo di battaglia. Sapete, la pallottola vola in terra piatta, come ho detto, e la pallottola va, non c’è modo di nascondersi, l’unica cosa che può fermare la pallottola è un corpo umano. E dovete vedere le foto di quello che sta succedendo, è una carneficina e dobbiamo davvero fermare quella guerra, è orribile, e non sto parlando di economia, non sto parlando di risorse naturali, sto parlando del fatto che ci sono così tanti giovani che vengono uccisi in questa guerra, e questo senza contare le persone che sono morte mentre le città venivano distrutte, edificio per edificio.
Conclusione:
Il discorso del Presidente Trump a Davos ha come sempre suscitato contrasti a seconda di quali interessi sia andato a toccare. Ma fra tutte le idee che ha esposto non possiamo negare la validità di due che se vedessero la luce del sole sarebbero per certo un passo gigante per i risultati positivi che rappresentano a livello globale:
- Riduzione del costo del petrolio:
“Chiederò anche all’Arabia Saudita e all’OPEC di abbassare il costo del petrolio. Onestamente, sono sorpreso che non l’abbiano fatto prima delle elezioni… Se il prezzo scendesse, la guerra tra Russia e Ucraina finirebbe immediatamente. Adesso il prezzo è abbastanza alto e quindi la guerra continua. Bisogna abbassare il prezzo del petrolio, bisogna fermare quella guerra. Avrebbero dovuto farlo tanto tempo fa, sono molto responsabili, in effetti, per quello che sta accadendo. Milioni di vite vengono perse. Abbassando il prezzo del petrolio, chiederò che i tassi di interesse scendano immediatamente e allo stesso modo dovrebbero scendere in tutto il mondo. I tassi di interesse dovrebbero seguirci ovunque. Tutto il progresso che vedete sta accadendo grazie alla nostra vittoria storica.”
- Denuclearizzazione:
Trump
vuole lavorare per ridurre gli arsenali nucleari, aggiungendo che Russia e Cina
sono concordi nel supportare la riduzione delle proprie capacità nucleari.
“Vorremmo vedere la denuclearizzazione… e vi dirò che il presidente
Putin ha davvero apprezzato l’idea di ridurre notevolmente gli armamenti
nucleari.”
Trump, durante il suo primo mandato, non è riuscito a coinvolgere la Cina nelle negoziazioni per estendere un trattato di controllo degli armamenti nucleari con la Russia, chiamato New START, che impone limiti chiave sugli armamenti nucleari schierati e scadrà nel febbraio 2026. Questa presidenza ha espresso l’impegno continuo per rimodellare le relazioni internazionali e garantire un futuro più stabile per le generazioni a venire. Questa volta ci sono buone chances che funzioni.