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Nascita ed evoluzione del training camp di Arvier per giornalisti e operatori umanitari

Il primo corso HEFAT immersivo in Italia dedicato a giornalisti e operatori umanitari

di Ugo Lucio Borga

Centinaia di documenti, email, PEC, comunicazioni con le Istituzioni. E poi documenti contabili, preventivi, programmi, liberatorie, verbali, immagini, video. La storia del primo corso Hefat immersivo in Italia destinato a giornalisti e operatori umanitari che lavorano in aree di crisi e di guerra è diligentemente conservata in un paio di hard disk dall’aria anonima. Ma per parlare della sua nascita, bisogna tornare al gennaio 2015. Io e la fotografa Loredana Taglieri, fondatori, insieme alla fotografa Sophie Anne Herin, dell’Associazione Six Degrees, ci troviamo a Donetsk, per raccontare l’ennesima guerra per giornali italiani e spagnoli. Questo fa l’Associazione Six Degrees: racconta le guerre, soprattutto quelle dimenticate, i conflitti etnici, religiosi e razziali, le situazioni di instabilità politica e sociale e le problematiche connesse a migrazioni, povertà, emarginazione e discriminazione in ogni parte del mondo.

Nel gennaio 2015 si combatte duramente nell’aeroporto di Donetsk, l’assedio di Debaltseve è nelle sue fasi finali, il fronte si srotola come un cavo elettrico da Lugansk a Donetsk. E troppi giornalisti muoiono, come sempre succede a qualsiasi latitudine. Molti di loro sono freelance, esclusi da qualsiasi tipo di formazione specifica e con pochi mezzi.

Loredana Taglieri, Donetsk, Ucraina, gennaio 2015

L’IDEA
Nasce da questa consapevolezza l’idea dell’Associazione Six Degrees di creare un percorso formativo che permetta ai giornalisti e agli operatori umanitari impegnati in contesti di crisi e di guerra di acquisire tutte le competenze necessarie per operare nella massima sicurezza possibile.

Nel marzo 2015 l’Associazione si mette al lavoro. Occorre un percorso organico che riunisca tutte le competenze indispensabili, dalla medicina tattica alla sicurezza informatica, in un corso che abbia tre fondamentali caratteristiche.

La prima: deve essere un corso immersivo, ovvero capace di trasferire le conoscenze ai corsisti attraverso la sperimentazione diretta di situazioni tipiche dei contesti di crisi e di guerra, avvalendosi di professionisti di comprovata esperienza nel settore.

La seconda: deve essere un corso spartano, spogliato di tutto ciò che è inutile o non finalizzato alla sicurezza. Pochi fronzoli, niente chiacchiere, nessuna comodità: si dorme in tenda, si mangia quando possibile, esercitazioni continue, di notte e di giorno. Lo stress deve essere una componente essenziale, così come accade quando sei sul terreno.

La terza: a differenza dei corsi HEFAT esistenti in Italia e all’estero, che hanno prezzi inaffrontabili per i freelance, deve avere costi contenuti garantendo al contempo uno standard qualitativo d’eccezione. Essendo l’Associazione Six Degrees priva di scopo di lucro, la quota di partecipazione deve essere sufficiente solo a coprire le spese dei materiali e dei docenti.

La formazione, sin dalla prima edizione del 2015, è riservata ai soli soci dell’Associazione Six Degrees: per partecipare al training devi essere regolarmente associato.

https://www.agi.it/cronaca/news/2016-05-31/in_valle_daosta_il_war_traning_camp_scuola_per_reporter_in_zone_di_guerra-820612/

PRIMI CONTATTI
La sfida è trovare un luogo che si presti al training, e al contempo del personale già formato e in grado di ricreare situazioni immersive. Il primo contatto, nel marzo del 2015, avviene con Alex Junin, Presidente di una Associazione softair che opera nel territorio di Arvier, un Comune in Valle d’Aosta. Quando si dice la fortuna: Alex non solo comprende immediatamente il senso del percorso formativo che l’Associazione sta cercando di organizzare, ma mette le sue competenze e la sua profonda conoscenza del territorio a disposizione. Nei mesi successivi vengono individuati, grazie a lui, i terreni e gli spazi in cui si svolgeranno tutte le edizioni del training Camp, dal 2015 a oggi.

Il secondo contatto è con il Sindaco del bellissimo Comune che è divenuto, dopo otto edizioni del training e oltre 100 giornalisti e operatori umanitari formati e brevettati, il polo di riferimento per la formazione di coloro che sono destinati ad operare in zone di crisi e di guerra: Arvier, in Valle d’Aosta.

Anche in questo caso, questione di fortuna, o destino. il Sindaco, Mauro Lucianaz, condivide la valenza sociale del progetto: Il Comune di Arvier è stato colpito, nel corso dell’occupazione nazifascista, da una strage che ne ha segnato profondamente la storia e la coscienza collettiva, ed è quindi molto sensibile all’argomento. Dopo un incontro con la Giunta e la presentazione di un programma di massima, l’Associazione Six Degrees ottiene il via libera. Il supporto del Comune di Arvier, che ogni anno mette a disposizione la bellissima sala polivalente nel centro del paese e che patrocina l’evento, è fondamentale.

IL NOME
War reporting training Camp. Questo il primo nome che viene attribuito, nel 2015, dall’Associazione Six Degrees, al percorso formativo. Efficace, ma si può fare di meglio: il  riferimento troppo esplicito alla guerra può rendere “difficile” per le Istituzioni collaborare all’evento. Non solo: come sperimentato, inibisce gli eventuali sponsor, perché nessuno vuole vedere il proprio marchio associato a quel termine. Infatti, nessuna delle realtà internazionali che si occupa del settore lo utilizza.

Inoltre, sembra limitare ai soli contesti di guerra la formazione erogata, mentre il training Camp di Arvier forma giornalisti e operatori umanitari che siano in grado di lavorare in sicurezza anche in casi di calamità naturali o altre situazioni emergenziali.

In ultimo, la sigla: WRTC è già in uso, si riferisce al World Radiosport Team Championship, ciò che nel tempo comporta alcuni equivoci, soprattutto sui social media.

Il nome rimane in uso per otto edizioni: l’Associazione ha stabilito di procedere, infine, con il tanto auspicato cambio del nome a partire dalla IX edizione del training Camp di Arvier.

IL TEAM
Nella primavera del 2015 lo staff dell’Associazione Six Degrees inizia a lavorare sul terreno con i collaboratori individuati dal Presidente Alex Junin. Lo scopo, quello di creare delle situazioni immersive assolutamente aderenti alla realtà. Vengono ripresi e analizzati eventi vissuti in prima persona e accadimenti che hanno segnato la storia del giornalismo di guerra, e riproposti nei minimi dettagli. Gli addestramenti si protraggono per tutta l’estate del 2015, in previsione del primo evento del training camp, che si svolge dal 9 al 13 settembre 2015.

Intanto, l’Associazione cerca figure professionali e collaboratori che possano mettere a disposizione le loro competenze. Avendo frequentato l’ottavo corso per giornalisti impegnati in aree di crisi organizzato dalla FNSI in collaborazione con l’Esercito Italiano, invio una prima mail allo Stato Maggiore della Difesa il 19 maggio del 2015, per chiederne la partecipazione.

Alcune settimane prima, il 16 aprile 2015, contatto il collega Cristiano Tinazzi, invitandolo a collaborare alla realizzazione del training progettato dall’Associazione. Inizialmente collaboratore esterno, Cristiano Tinazzi diventa membro effettivo del direttivo dell’Associazione Six Degrees dal maggio 2019 al gennaio 2024.

Si aggiungono poi, a partire dalla prima edizione, Paolo Fusinaz, istruttore TAS (topologia applicata al soccorso) membro dell’Associazione dal maggio del 2019, Laura Lambertucci, psicologa specializzata in EMDR, e gli istruttori di BLSD Sergio Pesavento e Christian Voyat. La tutor del training, a partire dall’edizione del 2018, è Anais Foretier, membro del direttivo dell’Associazione, mentre i tutor delle attività immersive sono Alex Junin e Mattia Cubito. A partire dal 2021, la formazione riguardante la medicina tattica e gli esplodenti viene assicurata dal personale della TFA, Tactical Firearms Academy – Tactical Rescue Unit- società riconosciuta a livello internazionale e autorizzata dal Ministero della Difesa americano DoD per la fornitura di training certificati e qualificati NATO.

Ad oggi, lo staff che partecipa alle varie fasi degli addestramenti previsti durante il training camp di Arvier supera le 30 unità; il numero massimo di corsisti ammessi è di 12 unità.

L’EVOLUZIONE
Il programma del training Camp di Arvier si è costantemente aggiornato e ampliato, per rispondere con maggiore efficacia alle esigenze formative dei giornalisti e degli operatori umanitari destinati a operare in aree di crisi o di guerra. Per citare un esempio, a partire dalla VIII edizione, il training Camp di Arvier assicura crediti formativi per i giornalisti iscritti all’Ordine nazionale dei giornalisti. La durata del training, il cui programma è stato integrato con l’imprescindibile formazione in ambito NBC (rischio Nucleare, Biologico, Chimico) SERE (Survival, Evasion, Resistance and Escape) e una nuova formazione sulla difesa passiva da droni FPV, è passata da 5 a 7 giorni. Così pure sono cambiati, nel tempo, alcuni dei collaboratori di cui l’Associazione si avvale, nel tentativo costante di migliorare ulteriormente l’offerta formativa: ad affiancare lo staff dell’Associazione Six Degrees nella conduzione del training, saranno quest’anno le giornaliste Nancy Porsia e Luciana Coluccello, con il loro straordinario bagaglio di talento ed esperienza.

La IX edizione del Training Camp di Arvier si terrà quest’anno dal 15 al 22 settembre 2024

Per info e iscrizioni: training@fromthefrontline.net




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