Il recente rapporto dell’United States Peace Institute, “Assessing India’s Perceptions of China’s Nuclear Expansion”, getta nuova luce sulle crescenti preoccupazioni di Nuova Delhi riguardo all’ampliamento dell’arsenale nucleare cinese. Mentre Pechino rafforza il proprio deterrente strategico, l’India si trova ad affrontare un dilemma cruciale: come rispondere senza innescare una pericolosa corsa agli armamenti?
Donald Trump ha adottato una strategia commerciale basata sul principio “tit for tat”, una tecnica mutuata dalla teoria dei giochi che si può tradurre in “occhio per occhio, dente per dente” o più elegantemente sul principio di reciprocità economica, con l’obiettivo di creare un equilibrio di cooperazione leale. La strategia trova le sue radici nel dilemma del prigioniero, un concetto centrale nella teoria dei giochi.
A fronte degli sviluppi sul campo di battaglia, anche sul “fronte” della comunicazione si intensifica l’attivismo delle due parti in guerra. Da un lato il Presidente ucraino
Volodymyr Zelensky e la sua partecipazione a eventi “pop” e ad ampia diffusione come il Festival di Sanremo: tra contestazioni e sostegno riesce a far parlare della guerra in Ucraina, centrando così l’obiettivo di arrivare alle opinioni pubbliche dei Paesi che sostengono Kiev nella difesa dall’invasione illegale della Russia. Dall’altro lato, il Presidente russo Vladimir Putin, che minaccia ampie e gravi rappresaglie in risposta all’invio di mezzi corazzati in supporto all’Ucraina da parte dei Paesi europei e degli Stati Uniti: un messaggio “forte” rivolto prevalentemente all’opinione pubblica interna. Entrambe le azioni hanno in comune una strategia comunicativa e propagandistica aggressiva ed efficace: un chiaro e consolidato strumento della guerra.
L’ordine internazionale liberale si trova di fronte ad una nuova minaccia, forse una delle più grandi e temibili dalla fine della guerra fredda: un asse tripartito che unisce Pechino, Mosca e Teheran. Si può parlare davvero di un’alleanza tra questi tre paesi? Cosa unisce tre stati così diversi tra loro? Ma soprattutto, il sistema internazionale vigente saprà reggere l’urto e rimanere saldo al suo posto o crollerà sotto i colpi di questa inusuale alleanza?
Il conflitto russo-ucraino è stato definito in parte come la prima guerra del futuro, a causa della centralità della dimensione digitale e del nuovo cyber warfare. Come si è applicato al contesto bellico questa nuovo dominio e quali sono le maggiori implicazioni per il futuro dell’internet e dei conflitti armati?
il commento del Direttore Claudio Bertolotti a TeleTicino sul discorso di Putin alla nazione, i referendum nei territori occupati e la mobilitazione militare (edizione del 21.09.2022, ore 18.15)