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La telefonata Trump-Zelensky sulla pace in Ucraina: leggiamo tra le righe

La telefonata Trump-Zelensky sulla pace in Ucraina: leggiamo tra le righe

La dichiarazione al termine della conversazione telefonica è stata concordata e allineata, una copia l’una dell’altra. Dalla convergenza sulla riconosciuta importanza degli incontri negoziali di Gedda alla decisione di accettare un cessate il fuoco incondizionato, il che equivale a cedere alla Russia. Lo scenario che prospettiamo da almeno due anni ma di cui si è preferito non parlare prediligendo una narrazione ideale e non realistica volta alla liberazione dell’Ucraina. Purtroppo.

Il dilemma della difesa europea: perché PESCO e altre iniziative non riescono mai a dare risultati

Il dilemma della difesa europea: perché PESCO e altre iniziative non riescono mai a dare risultati

Unione Europea ha sempre
aspirato a rafforzare la sua sicurezza collettiva e l’autonomia strategica.
Negli ultimi anni, iniziative come la Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO), il Fondo europeo per la difesa (EDF) e la Revisione annuale coordinata
sulla difesa (CARD) sono state lanciate per potenziare le capacità di difesa europee. Tuttavia, queste iniziative, pur essendo simbolicamente significative,
non sono riuscite a dare all’Europa un framework per la sicurezza coerente ed efficace. Con l’aumento delle tensioni geopolitiche, in particolare con una Russia sempre più aggressiva e l’instabilità in corso in Medio Oriente e Nord Africa, è giunto il momento per l’Europa di riconoscere i difetti fondamentali
nel suo attuale approccio alla difesa e considerare soluzioni più radicali.

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Offensiva russa in Ucraina? I limiti dell’Occidente che la Russia sfrutterà

Offensiva russa in Ucraina? I limiti dell’Occidente che la Russia sfrutterà

[…] quattro fattori mettono in evidenza la principale criticità dell’intero meccanismo di sostegno all’Ucraina: la divergenza tra limitata volontà/capacità occidentale, propensa a un accordo negoziale in cui Kiev dovrebbe rinunciare a parte della propria sovranità territoriale, e la determinata volontà e significativa capacità russa di sostenere una guerra a media intensità sul lungo periodo per annettere (non importa in quanto tempo) l’intero territorio ucraino.

Ucraina: dopo i carri armati anche i missili a lungo raggio?

Ucraina: dopo i carri armati anche i missili a lungo raggio?

#Ucraina: nuova fase della guerra? Dopo l’apertura USA all’invio di carri armati MBT ora si paventa l’ipotesi di missili a lungo raggio. Si discuterà di quantità (e forse potrebbero far sorridere i limitati numeri iniziali promessi), ma non è una questione di numeri (che cresceranno nel tempo) bensì di decisione di fornire determinate tipologie di equipaggiamento che si erano inizialmente escluse. Progressivamente si asta politicamente accettando, e lo si sta facendo accettare ai contribuenti ed elettori, un maggiore coinvolgimento nel conflitto in corso. E’ un passo significativo che, se confermato, potrebbe portare a un sostegno convenzionale potenzialmente senza limiti, con l’obiettivo di indebolire una Russia sempre più invischiata in una guerra di logoramento e attrito la cui leadership cercherà, per ragioni di sopravvivenza politica, di risolvere con un’offensiva “risolutiva” nel breve periodo (settimane, mesi).

Ucraina: carri armati e comunicazione. Il commento di C. Bertolotti a Rainews 24 (27.01.2023)

Ucraina: carri armati e comunicazione. Il commento di C. Bertolotti a Rainews 24 (27.01.2023)

A fronte degli sviluppi sul campo di battaglia, anche sul “fronte” della comunicazione si intensifica l’attivismo delle due parti in guerra. Da un lato il Presidente ucraino
Volodymyr Zelensky e la sua partecipazione a eventi “pop” e ad ampia diffusione come il Festival di Sanremo: tra contestazioni e sostegno riesce a far parlare della guerra in Ucraina, centrando così l’obiettivo di arrivare alle opinioni pubbliche dei Paesi che sostengono Kiev nella difesa dall’invasione illegale della Russia. Dall’altro lato, il Presidente russo Vladimir Putin, che minaccia ampie e gravi rappresaglie in risposta all’invio di mezzi corazzati in supporto all’Ucraina da parte dei Paesi europei e degli Stati Uniti: un messaggio “forte” rivolto prevalentemente all’opinione pubblica interna. Entrambe le azioni hanno in comune una strategia comunicativa e propagandistica aggressiva ed efficace: un chiaro e consolidato strumento della guerra.

Sfida all’ordine internazionale liberale: analisi e futuro dell’asse Russia-Cina-Iran

Sfida all’ordine internazionale liberale: analisi e futuro dell’asse Russia-Cina-Iran

L’ordine internazionale liberale si trova di fronte ad una nuova minaccia, forse una delle più grandi e temibili dalla fine della guerra fredda: un asse tripartito che unisce Pechino, Mosca e Teheran. Si può parlare davvero di un’alleanza tra questi tre paesi? Cosa unisce tre stati così diversi tra loro? Ma soprattutto, il sistema internazionale vigente saprà reggere l’urto e rimanere saldo al suo posto o crollerà sotto i colpi di questa inusuale alleanza?