L’invocazione del Alien Enemies Act del 1798 per deportare membri di gang venezuelane suggerisce che l’amministrazione Trump stia inquadrando l’attività criminale come una forma di guerra irregolare. Questo si allinea con precedenti passi volti a classificare alcuni cartelli della droga come organizzazioni terroristiche, riflettendo un più ampio cambiamento nel modo in cui gli attori non statali coinvolti nel crimine organizzato sono percepiti all’interno della politica di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Trattando le organizzazioni criminali come attori di guerra irregolare piuttosto che come semplici imprese criminali, l’amministrazione probabilmente cerca di espandere gli strumenti legali e militari disponibili per combatterle.
La dichiarazione al termine della conversazione telefonica è stata concordata e allineata, una copia l’una dell’altra. Dalla convergenza sulla riconosciuta importanza degli incontri negoziali di Gedda alla decisione di accettare un cessate il fuoco incondizionato, il che equivale a cedere alla Russia. Lo scenario che prospettiamo da almeno due anni ma di cui si è preferito non parlare prediligendo una narrazione ideale e non realistica volta alla liberazione dell’Ucraina. Purtroppo.
Unione Europea ha sempre
aspirato a rafforzare la sua sicurezza collettiva e l’autonomia strategica.
Negli ultimi anni, iniziative come la Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO), il Fondo europeo per la difesa (EDF) e la Revisione annuale coordinata
sulla difesa (CARD) sono state lanciate per potenziare le capacità di difesa europee. Tuttavia, queste iniziative, pur essendo simbolicamente significative,
non sono riuscite a dare all’Europa un framework per la sicurezza coerente ed efficace. Con l’aumento delle tensioni geopolitiche, in particolare con una Russia sempre più aggressiva e l’instabilità in corso in Medio Oriente e Nord Africa, è giunto il momento per l’Europa di riconoscere i difetti fondamentali
nel suo attuale approccio alla difesa e considerare soluzioni più radicali.
Mentre l’offensiva dell’esercito russo continua a est, è probabile che a breve termine le forze di Mosca possano raggiungere il limite massimo della loro capacità offensiva. In questo quadro, l’Autore, il generale statunitense Mick Ryan, esplora cosa potrebbe significare per i russi il passaggio a una strategia difensiva in Ucraina.
Artiglieria, mezzi corazzati e fanteria: dall’interazione di questi elementi, e anche di quello, molto importante, relativo alla fine graduale della stagione del disgelo (la “Rasputitsa”), che renderà più favorevole la manovra fuori strada alle forze motorizzate e corazzate russe, dipenderà molto dell’esito della battaglia del Donbas, che molto probabilmente vedrà un graduale aumento della pressione degli attaccanti già da questa settimana.
Quadro sul campo di battaglia: quale la situazione? La Russia quanto e dove sta prevalendo? Quali i risultati della resistenza ucraina? Risponde Claudio Bertolotti ai microfoni di Radio InBlu